“Non ne ho voglia, Non serve a niente, Tanto non sono capace, Non troverò certo lavoro perdendo tempo sui libri: se avete un figlio adolescente queste frasi riguardo lo studio vi suoneranno familiari. E poi discussioni, ansie, porte sbattute. Ma è davvero inevitabile passare così gli anni delle scuole superiori?”
Vidi per la prima volta questo libro sulla scrivania della pediatra dei miei figli e mi incuriosì tanto che le chiesi se le fosse piaciuto… Lei non mi rispose ma conoscendola, con la sua espressione mi aveva già risposto e così decisi di acquistarlo immediatamente.
Non passarono 2 giorni dall’ordine al momento in cui iniziai a leggerlo… che dire? Molti spunti di riflessione.
Non illudetevi che finite le medie il peggio sia passato; i nostri figli hanno bisogno di noi anche e soprattutto adesso ed è bene che essere preparati. Quasi dimenticavo di dirvi che il libro è stato scritto da due insegnanti di liceo nonchè genitori… Loro sono certi che gli anni delle superiori possano essere belli se si considera lo studio da tutte le prospettive: banco, cattedra e casa… Il metodo BiEsse (Basta Studiare!) può aiutare molto, figli ma soprattutto genitori.
Il primo punto del metodo è quello di capire che adolescente abbiamo in casa… Il disinteressato? Il silente? Il ribelle? Il bambinone?
Il secondo punto riguarda noi… Che tipo di genitori siamo? Un test per capire il nostro profilo… L’inconsapevole? L’ipercritico? Il vincente? La chioccia? Il genitore che ascolta? Riportando situazioni in cui senz altro ci siamo ritrovati, potremmo capire che genitori siamo e questo non ci farà molto piacere perchè spesso, dimentichiamo che i nostri figli sono in crescita e ci stanno guardando… noi siamo un buon esempio per loro?
Nella prefazione di Alessandro d’Avenia (che peraltro io adoro), lui si chiede: “perchè non riusciamo a rendere la scuola interessante, tanto da provocare la fuga di tanti, persino i bambini che del sapere hanno ancora lo stupore e quindi il sapore? Si cade spesso nel tranello di una scuola divertente, ma l’alternativa ad una scuola noiosa non è una scuola divertente (con buona pace di chi invoca la panacea dei mezzi digitali, che mezzi sono e mezzi restano, così come la parola resta la tecnologia più avanzata a nostra disposizione), ma una scuola interessante. Interessante vuol dire porre l’essere (-esse) dentro (-inter), così da coivolgerlo in ogni sua dimensione: corporea e spirituale. Solo questo genera sapore e stupore e quindi sapere.”
I nostri figli hanno bisogno di noi ma la relazione cambia mano a mano che crescono e soprattutto nell’adolescenza devono avere la sicurezza che noi ci siamo, che li ascoltiamo e che non li giudichiamo ma ci siamo per sostenerli ed aiutarli, non per scegliere al posto loro. Hanno bisogno di imparare un metodo, di avere un piano di lavoro e qui il libro corre in nostro aiuto…
Non voglio svelarvi altro perchè secondo me, questo libro è assolutamente da leggere… Prendetevi un po’ di tempo per farlo e non ve ne pentirete.
Buona riflessione!
Sabri