La riflessologia è una trattamento naturale: ogni organo ha un suo punto corrispondente in altre zone del corpo che, opportunamente sollecitate, agiscono sull’organo stesso spingendolo a reagire con una risposta automatica e involontaria. Il corpo ricerca naturalmente l’equilibrio attraverso le sue capacità auto-curative: la semplice pressione e il massaggio in determinati punti facilitano e accelerano questo processo, in quanto lo stimolano a cercare in sè stesso la forza e l’energia da distribuire agli organi e alle strutture più deboli per migliorarne l’efficienza.
La riflessologia è una terapia curativa, ma la sua funzionalità principale rimane quella preventiva: sarebbe opportuno massaggiare quotidianamente i punti che riflettono il nostro punto debole. Possono essere i punti inizialmente più dolorosi ma continuando vi renderete conto di quanto può esservi d’aiuto.
Come funziona? Qualcuno parla di canali attraverso i quali scorre l’energia (come abbiamo già visto con lo shiatsu), per altri si tratta dell’azione di milioni di terminazioni nervose, per altri ancora le onde generate dal massaggio provocano una reazione chimica sugli organi corrispondenti al punto massaggiato. Le opinioni sono varie, ma il fatto è che funziona.
La riflessologia plantare è più conosciuta e praticata, ma non è certamente l’unica mappa del corpo; lo sono anche l’orecchio e la mano.
La riflessologia del piede ha infatti il vantaggio di procurare miglioramenti più stabili e duraturi anche se più lenti ma richiede necessariamente la presenza di un operatore; infatti l’automassaggio del piede comporta un’ottima flessibilità del proprio corpo perchè per arrivare da soli a toccare vari punti, dovremmo contorcerci e fare delle forzature provocando tensioni del corpo che mal si conciliano con il regolare flusso dell’energia, condizione fondamentale per un buon esito.
Il massaggio della mano può invece essere praticato facilmente da soli, ha un risultato più immediato e bastano pochi minuti per ottenere risultati a volte sorprendenti.
Come si massaggia? E’ molto semplice: si tratta di una tecnica non violenta quindi il punto non deve essere aggredito perché, per sua natura, il trattamento richiede lentezza d’azione e un approccio dolce ed amorevole; evitate le parti irritate. Massaggiamo prima la mano sinistra, poi la destra. Una volta individuato il punto, dovete esercitare con il pollice una pressione decisa ed energica accompagnata da una rotazione lenta e profonda, regolare e costante, in senso orario sulla mano destra e antiorario sulla sinistra; la pressione da esercitare è soggettiva e la percezione del dolore dipende dalla personale capacità di sopportazione.
Se il punto fa male, benissimo… vuol dire che state toccando la zona giusta, e che l’azione del massaggio comincia a fare effetto: dovete insistere fino a quando il dolore si attenua.
Iniziate ad auto-massaggiarvi e fatemi sapere come va!
Ornella