“Romanzo di forte impatto emotivo, intriso di una verità storica che appassiona e commuove, La chiave di Sarah è un grande bestseller internazionale, un racconto a due voci in cui passato e presente si fondono per svelarci cosa è realmente accaduto in quella tragica estate a Parigi, e fare luce su una vergognosa pagina della Storia.”
Il “Giorno della Memoria” è una ricorrenza che mi ha sempre toccato molto. Non che io abbia una familiarità con i brutali eventi accaduti all’epoca ma, tra tutte le vergognose crudeltà umane, mi ha sempre colpito più di altre.
Come la maggior parte della mia generazione, ho sentito raccontare milioni di volte le storie della guerra. I miei nonni materni nascondevano i partigiani, mia nonna paterna recapitava messaggi in segreto, hanno vissuto i bombardamenti, assistito alle fucilazioni in pubblica piazza, sofferto la fame e perso una parte di giovinezza.… Ormai la loro generazione sta scomparendo, questo anno mia nonna compirà 100 anni e l’altra se ne è andata due anni fa all’età di 94 anni. Mentre noi siamo stati testimoni dei loro racconti, i nostri figli sono sempre più lontani da quei fatti, e affinché non vengano dimenticati, affinché non si ripetano, le nuove generazioni devono conoscere quella pagina di storia, ricordarla e raccontarla a loro volta.
La chiave di Sara è il primo libro che mi è venuto in mente per ricordare quei fatti. Ne ho letti parecchi ambientati in quel periodo ma questo raccontava della deportazione di Parigi, vicenda di cui io, prima di finirlo, sapevo poco. Tra il 16 e il 17 luglio del 1942 più di tredicimila ebrei, per la maggior parte donne e bambini, furono portati al Velodrôme d’Hiver, le famiglie separate, e da lì spedite ai campi tedeschi.
Sara, 10 anni, fu prelevata a forza da casa insieme alla sua famiglia. Spaventata si preoccupò per il suo fratellino di 3 anni e lo nascose nel doppio fondo di un armadio chiudendolo a chiave e promettendogli che sarebbe ritornata presto…
Sessant’anni dopo, Julia Jarmond viene incaricata dal suo direttore di scrivere, a celebrazione dell’anniversario, un articolo sul quel pezzo di storia.
Julia, giornalista americana trapiantata a Parigi, non conosce quella pagina di cronaca nera francese di cui si parla poco e di cui ci si vergogna molto e, indagando e ricercando, si accorge che quella vicenda la vede più coinvolta di quanto pensasse toccandola molto da vicino. Farà riaffiorare la storia di Sara e la sua vita si intreccerà con quella della bambina. Passato e presente si alternano, si scontrano, si intersecano capitolo dopo capitolo.
Vicenda tremenda, racconto drammatico di quel pezzo atroce della storia dell’umanità, per non dimenticare mai quanto successo.
Martina G.C.