Sapete cosa mi ha affascinato e ancora mi affascina di questa disciplina?
Il fatto che il rischio fa parte del gioco ed io… Amo il rischio!Pensate che è l’unica disciplina a svolgersi interamente sul piano verticale (praticabile oggi sia indoor che all’aperto). Questa peculiarità del gesto atletico interamente sul verticale rende differenti anche le conseguenze biomeccaniche del gesto sportivo quali:
- conseguenze anatomiche (coinvolgimento di numerosi gruppi muscolari anche solo per rimanere fermi)
- conseguenze fisiologiche (notevole incremento di acido lattico)
- conseguenze psicologiche (aumento della concentrazione e rafforzamento dell’autostima).
A queste componenti, si aggiunge l’assoluta libertà della mente nella programmazione del movimento perché deve trovare la “mossa strategica” per risolvere il passaggio sconosciuto, filtrando velocemente dal repertorio gestuale immagazzinato negli anni, il modello di movimento più simile e portarlo in azione.
Così è per me l’arrampicata…
“… è una concezione molto romantica della vita, nella quale la prestazione sportiva e un qualsiasi grado di difficoltà risultano relativi di fronte alle infinite possibilità di esperienze soggettive.”
(W. Gullich)