Questa è la storia di una nonna, di una soffice nuvola di capelli bianchi, di una goccia di profumo Chanel nr 5 usato solo nelle occasioni importanti, di una borsa di vernice rossa, di un paio di occhiali da sole neri e del profumo di cera di cupra che la sua pelle emanava. Ma soprattutto è la storia di una nonna dalle mani d’oro e dei suoi capolavori.Credo che nemmeno lei sapesse a che età aveva cominciato a lavorare a maglia, quello che ricordo io è che l’ho sempre vista con i ferri o l’uncinetto in mano, come fossero un prolungamento delle sue dita. Come se facessero parte di lei si muovevano in maniera armoniosa danzando con i fili di lana o di cotone, con la decisione e la leggerezza che solo due mani così esperte potevano avere. Al termine di quel ballo qualcosa di meravigliosamente bello era stato creato. Un’opera d’arte vera, perché lei sotto questo punto di vista era una vera artista!
Non ho ricordi di mia nonna senza il suo lavoro, ha lavorato fin che ha potuto, non posso quantificare quante cose abbia creato in tutti i suoi 94 anni. Questa passione e bravura l’ha ereditata la mia mamma, anche lei donna che crea capolavori. Le quattro cose che so fare a maglia me le hanno insegnate loro, sono cresciuta vedendo e osservando ma con poca voglia di imparare.
Poi l’anno scorso una folgorazione: ho iniziato con i telai circolari, mi son detta “E’ più facile e veloce”, ma mi sono accorta che non mi bastava e sono passata ai ferri, ho tirato fuori dai cassetti della memoria quelle poche nozioni apprese e ho cominciato… poi la voglia di sperimentare è aumentata e sono passata all’uncinetto… essendo completamente digiuna, tra i vari tutorial, pinterest che è la mia “Bibbia”, ore e ore passate a fare e disfare, ce l’ho fatta e ho creato il mio primo cappello.
Lavorare la lana mi fa stare bene, è rilassante e allo stesso tempo mi mette alla prova; con costanza devo andare avanti per vedere la fine, non posso scoraggiarmi per un errore o perché non ho capito un punto!
Nonna diceva che per il suo primo lavoro a maglia, a forza di fare e disfare aveva consumato la lana…anche i migliori per arrivare dove sono hanno pur dovuto cominciare!
E’ una bella passione che nel mio caso nasce da una lunga tradizione, coinvolge un secolo di storia familiare, e lega almeno tre generazioni di donne.
Martina G.C.